SI FANNO TANTE COSE E SI VA IN CERCA DI TANTE COSE…

Premessa e 3 indicazioni:

l’articolo di oggi  è “tanto lunghissimo” (direbbe mia figlia) ed è accompagnato da un esercizio-spunto finale.

1) Leggi questo articolo immaginando che non finirà mai

2) Dunque immagina di avere tutto il tempo dell’universo a disposizione.

3) Sei pronta/o? (se non lo fossi aspetta,  leggilo tranquillamente più tardi).

SI FANNO TANTE COSE E SI VA IN CERCA DI TANTE COSE:

di tranquillità, di pace, di un lavoro decente, di ricchezza spirituale, di amicizia, di un partner, di comprensione, di denaro sufficiente per vivere, di un posto appartato, di un mentore, della scuola giusta, di scoprire che cosa desideriamo, di un viaggio, di una donna, di un uomo, si va in cerca di svago, di una pizzeria, di un lavoro qualsiasi, di una religione, di un gruppo a cui appartenere, di accontentarci, di condivisione, si va in cerca di un sacco di cose, come ad esempio di sesso, di musica, di camminate, di programmi televisivi decenti, di ricchezza materiale, di far valere la nostra parola, si va in cerca di poter far sentire la nostra voce, di lasciare un ricordo, di essere abbracciati, di gridare, di urlare la rabbia, di ammazzare qualcun altro, di perdonare, di applicarci a qualcosa di profondo, si va alla ricerca di cose strane come queste, cose che non sono cose, ma universi, piccoli giganteschi buchi favolosi in cui infilare le nostre “secrete cose”. Si va in cerca di sensazioni, si operano i gatti, i cani, si cerca di fare carte false per non aver mai detto o fatto qualcosa, si dicono e fanno cose di cui poi ci pentiamo solo perché, in caso contrario, avremmo avuto ragione-ragione e ragione, si va in cerca di dire che “se tornassi indietro non cambierei niente” sapendo o meno della stupidità racchiusa in questa proclamazione, si va in cerca di funghi, di piste da sci, di esternare la dolcezza, di picchiare qualcuno, di asili, nido, politici, d’affetto, si cercano capri espiatori, si cerca di “cambiare” ogni giorno, si cercano, insomma, tante e poi tante cose che ci gira la testa, ci girano le palle, ci rigiriamo come ossessi. Poi si cerca, dunque, vediamo un po’: gli occhiali da vista, si cercano in continuazione cose da comprare e se non le troviamo continuiamo a cercarne altre ed altre e poi altre ancora; si cercano distributori della benzina per riempire i serbatoi, fastfood da ingozzarci come piccoli maialini all’ingrasso, si cercano poesie e poeti e poetesse, si cercano persone da picchiare, accusare, malmenare, sgozzarefucilareassassinareemarginare, si cercano baci e affetti e amori teneri, si cerca di suonare in una band, di essere sempre in gamba, di ammalarci il meno possibile, si cercano giornali e piccole tazzine in cui berci il caffè, luoghi meno inquinati, piazzole di emergenza sull’autostrada, si cerca, si cerca. Poi, dunque, sono ancora all’inizio… si cercano bistecche, vini profumati ed eccellenti, commessi e commesse da infastidire, si cerca nella spazzatura, si cercano frigoriferi e altri elettrodomestici e soprammobili e quadri e infiniti oggetti che inzeppano case prima e discariche poi, si cercano acque pulite del mare, si cercano posti da devastare per costruire alberghi, si cerca in fondo al mare, nei buchi nel muro, attraverso gli spiragli tra le rocce e nello spazio fuori dalla Terra, si va in cerca di meditazione, si fa yoga e ci prenotiamo per ascoltare l’ultimo predicatore di grido, si cerca di fare un salto, si cerca la nostra canzone preferita, si cerca di essere sempre in linea, si cercano luoghi appartati e si cerca di essere originali, primi, secondi tutt’al più, si cercano animali da addomesticare, montagne da scalare, aeroplani per spostarci e si cercano superstore per passarci la domenica, indimenticabili tramonti si cercano, poi andiamo al cinema per cercare di ridere, emozionarci, piangere, stare con qualcuno; e si cerca ancora tante cose come ad esempio si prenotano tickets,  campi da tennis, tavoli al ristorante e coiffeur per colorare i capelli, si cerca di scattare fotografie, di scrivere romanzi, racconti e poesie, si cerca di aiutare chi sta male e si cerca di attraversare la strada; si cerca di non pagare le tasse, si cercano strumenti da suonare, e persone da ghettizzare, si buttano a terra cartacce e bottiglie di plastica, si fanno multe, si mettono persone al muro, si va in Giappone e in Islanda e in Brasile e in Giamaica, in Angola, nella Costa d’Avorio, in India e nelle isole Fiji… Dopodiché il nostro cercare non si ferma e si sposta a cercare microbi, virus, si cercano racchette da ping pong, piatti e bicchieri sulla mensola, si cerca e si trova qualcuno su cui accanirsi o da accoltellare, si cercano scuse e si cerca di essere sempre dalla parte della ragione, si cerca di andare in bicicletta, di fare discorsi importanti, di stare in piedi con le nostre gambe, di fare analisi preventive, di scrivere canzoni, di sentirci unici, di acquistare auto e motorini  e scooter nuovi, di controllare, di creare slogan, di metterci in punta di piedi, di fare psicanalisi, di vendere divani o roba usata o mangime per i polli o per pesci nell’acquario, e si cercano scarpe da montagna ecologiche, libretti degli assegni e compagnie assicuratrici e anche quando sembra che non cerchiamo niente siamo sempre in cerca. Non ci stufiamo mai di cercare ed anche le persone che sembrano non cercare un bel niente cercano eccome se cercano. Si cerca ad esempio, vediamo un po’, di prendere una laurea, di vincere il concorso di bellezza, di andare a votare alle elezioni, di fottercene dell’educazione, si cerca di nasconderci o di metterci in mostra o di infilarci di nascosto, di andare al mare la domenica oppure per le ferie, si cerca su internet video porno, si cerca di curare malattie incurabili, di pregare tutti i giorni, di andare a lavorare con diligenza e passione, di sporcare e ripulire il pianeta senza rimedio, di intraprendere percorsi interiori, di trovare la pace, di costruire case, palazzine, parcheggi, rotonde-muri-divisori-reti elettriche ed idriche, di fare figli, di predicare, di riprendere gli altri,  di creare la pace, di vincere il premio Nobel, di collezionare dischi e monetine, di scrivere poesie di un solo verso, di nascondere i rifiuti urbani ed extraurbani, di tagliare piante, si cerca disperatamente di scrivere articoli, di essere estroversi, di salvare l’umanità, di difendere gli animali, di fare campagne pubblicitarie altamente inquinanti, di mettere tori nell’arena e di pensare al di fuori del comune, di pubblicare video originali su facebook, di non fare figli, di avere sempre una scusa, di sorridere e di essere amici o nemici di tutti, di trattenere la rabbia, si cerca di essere i più bravi medici, insegnanti, inventori, professori, direttori d’orchestra, di cantare bene al karaoke, di non dire parolacce, di aggiustare macchine complesse, di essere educati,  di aprire centri di benessere,  di riempire la casa di televisori si cerca, si cerca di raddrizzare una lampadina, di leggere in pace un libro, di cucinare per i nostri bambini, di sgattaiolare, di migliorare la costruzione di armi chimiche e/o simili, di vendere e comprare azioni, di accarezzare un elefantino, di togliere di mezzo il tale o la tal’altra, di fare jogging, di fare delle traversate in barca a vela, cerchiamo di scalare pareti, di trovare il punto esatto per posizionare la virgola, di collezionare monete, di diventare vegani, di sezionare ogni cosa che viene detta, di specializzarci in qualcosa, di emergere, di aprire un conto corrente, di calarsi nei panni di altrui, di rubare le idee agli altri e di studiare la matematica, di essere i più puliti, cerchiamo di andare in giro con mezzi meno inquinanti, di fare un bellissimo quadro, di opporci alle angherie, di spuntarla sempre, di aprire una scatoletta, di cercare l’equilibrio interiore, di prendere il posto migliore, di restare indietro, di guadagnarsi una carezza, di leccare un gelato, di diventare assessori a qualcosa, di scavare una buca, di guardare il cielo, di creare dittature, di accendere un fuoco, di sentenziare, di guadagnarsi il cielo, di  tingere una stanza, di arraffare a più non posso, di fare i filosofi, di amare la nostra nonna, di bussare ad una porta, si cerca di farci crescere la barba, di laurearsi in medicina, di organizzare una cena, di proclamarsi maestri, di passeggiare sulla Sunset Boulevard, si cerca, di avere abbastanza, di dimagrire,  di creare democrazie, di non stancarsi mai, di stappare una buona bottiglia, di imparare a memoria, di iscriversi ad un corso di autostima, si cerca di aprire un ristorante a Berlino o a Bogotà, di spargere le ceneri, di avere compassione, di parcheggiare l’auto, di sparlare di altri, di guardare negli occhi, di partecipare ad un raduno gay, di scrutare un’aquila, di mettersi in situazioni pericolose, di ridere e di fregarsene si cerca, di abbronzarci cerchiamo, di mangiarsi un panino in santa pace, di pulire le scale, rasare il giardino e andare in chiesa, di sparlare dei preti e delle suore, di premere i tasti per far saltare in aria qualcuno e di fare i flashmob, di salire su un palcoscenico, di lavorare con umiltà, di mangiare del piatto altrui, di creare bellezza cerchiamo, amore, gioia, di rubare, di costruire un muro di cartongesso, di masturbarsi, di sorvolare la Nuova Zelanda, e si cerca di nascondere la propria natura, di degustarsi un tè, di entrare in un vicolo, si cerca tutti di fare delle cose, non importa che cosa purché sia qualcosa. Ho conosciuto persone che fanno cose senza sapere che cosa stiano facendo. Ed anche io ne ho fatte un’infinità senza sapere cosa stessi facendo. Ci sono poi cose che non si possono raccontare, io stesso ho fatto cose che sono proprio imbarazzanti a raccontarsi e che non racconterò mai e poi mai su di un articolo e tantomeno a certe persone, ma che ho raccontato ad un’amica o ad un amico o ad un mentore. Io sono una parte di questa pelle di umanità e ciò che accade ai piedi dell’umanità accade anche alla testa, alle spalle, alla pancia, alle ginocchia, agli occhi , alle dita dell’umanità. Un corpo unico, intero in costante movimento: muoiono cellule e si generano altre cellule, tutto di continuo, senza sosta, fino alla fine, perché una fine c’è, ci sarà. E così, questo corpo di umanità va in giro e cerca e ricerca e si elegge e si condanna e si impegna e si concentra, si ossida, si apre e si allarga, si preannuncia e si gode e si illumina e prefigge e promette, condanna, si distrugge, si illude, si mangia e si deteriora, si illumina, gioisce, ride…

ESERCIZIO-SPUNTO:

  • Non cercare! Prova, se ci riesci, a stare un’ora senza fare niente. Per “niente”, qui, intendo semplicemente trovare un luogo in cui sederti e restare in ascolto: programma una sveglia e sperimenta l’intera ora. Non si tratta di “meditazione” così come la si intende generalmente. Se qualcuno ti chiamasse o ti disturbasse tu rispondi, fai quello che c’è da fare e poi ritorna nel luogo (senza rimettere la sveglia di nuovo!). Se ci riesci, ripeti l’operazione il giorno dopo. Quando hai fatto questo, dirai semplicemente: “Ho creato lo spazio della pazienza”.
  • Se, invece, sei una persona che pratica da tempo e quotidianamente “meditazione sul posto”, lascia stare per due interi giorni (48 ore + 6/8 ore) e scrivi una lettera a tua madre. Poi prendi la lettera e portala con te per alcuni giorni (minimo tre), dopodiché regalala a qualcuno che non conosci.

Se vuoi puoi commentare gli articoli, sono felice di ricevere i tuoi feedback!

La gioia è il patrimonio dell’umanità.; sii gentile ed impara ad usare il tuo coraggio, un abbraccio, Federico

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