Quando vai nell’ansia è perché la tua mente sta andando in saturazione a causa della paura di non sapere Come fare, Come agire o Come non agire. L’ansia si genera da una sensazione più o meno reale di perdita, di lutto, di mancanza. Allenarsi al “passo dopo passo” è una delle cose più impegnative e meno scontate, ma può fare indubbiamente la differenza. Tutti noi ci ritroviamo ogni giorno in situazioni piccole o grandi di ansia. Questo vale per chiunque, anche per le star, anche le persone che ti sembrano più “sicure ed arrivate”. Allenarsi al passo dopo passo può condurti ad uscire da pericolose dispersioni di energie, a trasformare l’ansia in qualcosa di veramente potente. Come fare? In primis si deve provare a creare lo spazio della pazienza. Di che si tratta? Compi tu stesso il seguente esperimento per farti un’idea, seppur lontana: prendi una caraffa e mentre inspiri ed espiri per un totale di 10 volte circa (no 20!!), riempila: se l’acqua fuoriesce non importa, guardala traboccare. Al termine chiudi il rubinetto espirando. Dopo, compiendo di nuovo 10 inspirazioni ed espirazioni, svuota la caraffa. Dunque: durante questa breve pratica hai aperto un varco. Che significa? Ecco, hai generato, seppur per un breve momento, quell’importante segmento temporale che a me piace chiamare Lo spazio della Pazienza. Non si tratta di uno spazio di relax, di riposo, di ricreazione o simili. Affatto! Hai aperto un varco. E’ entrare in contatto con questo varco che genera, passo dopo passo, quella cosa fenomenale che si chiama La Pazienza. La pazienza non si ha e non si potrà mai avere. La pazienza si può però generare e per farlo bisogna entrare nello spazio dell’umiltà, ovvero della semplicità. Prendere la caraffa e fare tutta quella roba ti mette nella condizione di varcare lo spazio dell’umiltà e cominciare a generare lo spazio della pazienza che ti condurrà, passo dopo passo, a destabilizzare la tua impazienza e a originare immagin-azione. Come primo passo non è male. Non costa niente, ma soprattutto è l’inizio per seguire alcuni altri spunti che ti darò nei prossimi articoli.
Sii gentile e usa il tuo coraggio, un caro abbraccio, Federico
Ciao Fede!!!
Che bello!!! Grazie per avermelo mandato!!!!! Penso sia molto utile e rivoluzionario!!! Un abbraccione
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Ilaria!
Grazie per leggere e condividere i miei articoli. E’ preziosa la tua “vicinanza”!
Ti mando un abbraccio poetico per la tua gravidanza!
A presto!
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Quanta attenzione amorevole è nata da questa pratica1 ma è successa una cosa: nel momento in cui dovevo svuotare la brocca ho sentito un blocco. E così ho trovato la mia soluzione poetica. Ho interrotto l’esercizio, mi sono munita di un annaffiatoio e ho versato lì l’acqua che altrimenti avrei sprecato. Quando siamo presenti non ci siamo più solo noi. Grazie Federico!
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Ciao Michela! Grazie a te che hai compiuto l’esercizio e che, soprattutto, hai trovato la “Tua” soluzione poetica! Grazie per commentare, è preziosa questa collaborazione.
Un saluto e a presto!
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